"Counseling per un Ben- Essere
Personale, Relazionale ...Esistenziale"
Il counseling, non necessariamente di impronta psicologica, bensì più propriamente umano ed esistenziale
-secondo una visione più ampia e complessiva della persona-, è un
intervento specifico che utilizza molteplici metodologie mutuate da differenti discipline
(antropologia, sociologia, pedagogia, filosofia...) in una
attività professionale [Legge 14 Gennaio 2013, n. 4] di tipo relazionale, il cui obiettivo è il
miglioramento della qualità della vita della persona e della sua interazione con il contesto di cui fa parte,
obiettivo perseguito mediante il sostegno dei suoi punti di forza e delle sue capacità di autodeterminazione,
facendo leva sui capisaldi della libertà e respons-abilità* personali.
Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, in cui esplorare difficoltà relative a processi di maturazione personali, fasi di transizione esistenziali e stati di 'crisi'** legati ad un evento o ad una serie di eventi incontrati durante la vita, rinforzando le
capacità di scelta, cambiamento o trasformazione della persona e del contesto in cui vive il cliente. ***
Il counseling esistenziale attraverso l'ascolto, il silenzio, la parola ed alcuni esercizi mirati rispettosi e, talvolta, anche divertenti,
aiuta ad accedere ad un dialogo più autentico in primis con se stessi, che permette l'emergere di
idee ed azioni concrete, volte alla risoluzione dei problemi che la persona vuole trattare per un proprio ri-orientamento.
Il counseling è, infatti, uno strumento principe attraverso cui accedere a soluzioni che, in un
momento specifico della propria vita e nel rispetto dei valori riconosciuti,
possono aiutare ad uscire anche da situazioni apparentemente ingarbugliate e
risentire il coraggio di ritrovare il filo conduttore della propria più autentica esistenza.
**Attenzione: la parola "crisi" è da intendersi, nell'ambito del counseling esistenziale, non-psicologico, secondo l'accezione derivante dalla lingua greca: 'krino' separare, cernere, da cui i concetti traslati "discernere, valutare, decidere". Per evitare approssimazioni diffuse segnalo che: in giapponese la parola corrispondente /kiki/, significa "situazione di pericolo" ed è composto da due kanij 危 + 機, dove il primo kanij 危 vuol dire "pericolo", mentre il secondo kanji 機, da solo è da intendersi nel significato di "opportunità, occasione"; in cinese la parola corrispondente è (wēijī) composto da 2 sillabe, wēi (危) e jī (機/机), dove la sillaba jī da sola ha il significato di "momento cruciale", ‘quando comincia o cambia qualcosa’.
La crisi, pertanto, è un vissuto umano ed esistenziale, in prima istanza,
non necessariamente da addurre ad un disturbo psicologico o ad un quadro psicopatologico, di prioritaria e specifica competenza dei colleghi psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, con cui è favorita la collaborazione nel caso sia utile al bene del cliente.
*** definizione in linea con quella individuata e decisa in seno all'Associazione AssoCounseling
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